QLED, i diodi inorganici per i nuovi display

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Ultimamente assistiamo al susseguirsi di tecnologie di display sempre più avanzate basate sui diodi organici ad emissione di luce. L’ultimo arrivato in questa categoria è il Quantum Dot LED o QLED realizzato da QD Division in collaborazione con LG in linea con le aspettative di basso consumo e basso impatto ambientale.

I QLED si differenziano dai loro predecessori e concorrenti per colori più ricchi e luminosi. Con riferimento allo stesso punto di colore i QLED risultano essere più efficienti del 30/40 percento rispetto agli OLED in quanto richiedono tensioni operative inferiori. Il bisogno di meno energia oltre a significare maggiore efficienza rende il prodotto adatto al campo mobile.
Questi led quantici sono costituiti da semiconduttori di dimensione di alcuni nanometri che se esposti ad una fonte di illuminazione o ad una corrente elettrica, emettono luce con grado di luminosità elevata e una purezza di colore tale da non richiedere filtraggio.

La produzione di questi diodi inorganici si deve a particolari nanotecnologie che assicurerebbero spessore, flessibilità e trasparenza equiparabili a quelle dei diodi organici. In questo caso però i limiti di dimensioni cadono lasciando ampio spazio alla produzione di schermi di grandi dimensioni.
Per la loro produzione i QLED sono stampati in sottile substrato, senza l’utilizzo di altri materiali ottici. Poiché verrebbero stampati su una grande area di substrato ultrasottile e flessibile, i costi di produzione potranno essere motevolmente ridotti.

Questa tecnologia rimane comunque in fase di evoluzione e presenta infatti ancora alcune debolezze. Il suo ciclo di vita è di appena 10 mila ore e difficilmente può assicurare uniformità di colore.

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