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Televisori ultrasottili, il trucco c’è e si vede

Nell’era del consumismo ognuno di noi è portato a guardare sempre alla novità tecnologica, all’oggetto più avanzato, al gadget di ultima generazione. Nel campo dei monitor di fatto, le case produttrici e di conseguenza la pubblicità, ci hanno indotto a pensare che più uno schermo è sottile, più è avanzato tecnologicamente.
Questa tesi è vera in quanto la miniaturizzazione dei componenti è frutto della ricerca nel campo delle nanotecnologie; ma arrivati ad un certo punto, non è più possibile continuare a miniaturizzare e qui entra in ballo il “trucco” della delocalizzazione. I display immessi nel mercato più di recente effettivamente presentano uno spessore quasi “trascurabile” date le sue dimensioni. Facciamo caso al fatto, però, che proprio questi modelli sono sempre dotati di una base di “appoggio”. Bene, questa base, se precedentemente forniva solo stabilità al televisore, e la possibilità di appoggiarlo su un piedistallo oltre che appenderlo al muro per fruire realmente della comodità fornita dallo spessore particolarmente accattivante, ora diventa indispensabile.

Ecco il trucco:
all’interno del piano d’appoggio del televisore vi è infatti tutta la componentistica hardware di cui lo schermo necessita per funzionare. Le varie porte di ingresso e uscita audio/video si trovano, in questi modelli, nella base insieme al processore eccetera.
Cos’è cambiato: la parte dedicata alla visualizzazione dell’immagine avrà sicuramente subito una forte diminuzione di dimensioni negli ultimi tempi, ma sta di fatto che tutti i componenti che prima erano situati al di dietro dello schermo vero e proprio sono stati delocalizzati al fine di far sembrare il televisore più sottile ma impedendo in questa maniera di sfruttare appieno una delle maggiori agevolazioni derivanti dal suo essere così sottile e cioè la possibilità di incastonare il monitor nel muro così da diventare un complemento d’arredo e non dovergli riservare un mobile apposito.
Sarà anche un’opinione più o meno condivisibile, ma di fatto vale che una quantità sempre crescente di noi è portata a vedere i prodotti come si vuole che siano visti e in maniera sempre più acritica.

Nelle immagini il Philips Blade 234CL2SB spesso 12,9mm e il Samsung Serie 9000 spesso 7,89mm entrambi con tecnologia LED, il secondo è anche 3D.

Liborio Fedele

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Liborio Fedele
Tags: 3DLEDtv

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